Politica
18 Settembre 2019
L'annuncio degli assessori Coletti e Lodi: "La vera integrazione passa dal sostegno e dalla formazione di chi ogni giorno si occupa di sicurezza"

Fondo asilo migrazione e integrazione: “Lo useremo per formare polizia locale e operatori del carcere”

di Redazione | 3 min

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“Il Fondo asilo migrazione e integrazione? Lo utilizzeremo per formare gli agenti di polizia locale e gli operatori del carcere, perchè la vera integrazione passa dal sostegno e dalla formazione di chi ogni giorno si occupa di sicurezza, a contatto con la pesante eredità lasciata dai governi Pd, in materia di immigrazione. Si tratta di un progetto innovativo attraverso il quale vogliamo mandare un messaggio chiaro: Ferrara è, e rimane, una città accogliente, ma al primo posto c’è il benessere e la qualità di vita dei nostri cittadini e dei professionisti impegnati negli ambiti della sicurezza e della legalità. Sono loro a rischiare in prima persona e sono i primi a dover essere sostenuti in questo difficile compito. Stop, dunque, ai soliti progetti che troppo spesso hanno alimentato una macchina dell’accoglienza che ha offerto pochi risultati concreti. Via libera invece a progetti di formazione e orientamento per gli operatori più esposti”.

Così l’assessore alle Politiche Sociali, Cristina Coletti, e l’assessore alla Sicurezza, Nicola Lodi, annunciano l’approvazione, avvenuta ieri, di un orientamento di giunta che individua negli agenti della Polizia locale e negli operatori del carcere di Ferrara i destinatari degli interventi di formazione da realizzarsi nell’anno 2020 nell’ambito del processo Fami Smart sistema per il miglioramento dell’accoglienza sulla rete territoriale’.

Il progetto, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020, vede il Comune di Ferrara come soggetto aderente senza budget, con beneficiario capofila il Comune di Ravenna, ed è finalizzato a sviluppare nei diversi ambiti territoriali aderenti attività di formazione e di aggiornamento professionale destinate a dipendenti pubblici e di enti privati che operano in servizi a contatto con l’utenza straniera, per “contribuire a costruire comunità territoriali più consapevoli e competenti, che sappiano rispondere tempestivamente alla variabilità e velocità dei processi sociali, economici e culturali legati all’immigrazione, in un’ottica di tutela della coesione sociale e puntando a migliorare la capacità di adattamento e di risposta integrata del sistema dei servizi pubblici”.

La scelta operata dal Comune di Ferrara, tramite un orientamento della Giunta, di indirizzare gli interventi formativi agli operatori della Polizia Locale e del carcere di Ferrara, è stata adottata in considerazione del rapporto sempre più frequente e complesso che il personale con queste mansioni ha con la realtà di immigrati portatori di culture e abitudini diverse da quella europea.

“Sosterremo percorsi di formazione dedicati a queste due categorie particolarmente esposte, che quotidianamente si trovano a gestire situazioni complesse, aggravate dalle differenze culturali, di lingua e di abitudini – concludono Coletti e Lodi -. Ci auguriamo che questa nostra scelta, che esce dal circuito classico dei finanziamenti destinati all’accoglienza, possa aprire un nuovo filone di utilizzo delle risorse destinate all’immigrazione. Più che sopperire a presunti bisogni dell’utenza finale riteniamo urgente e corretto lavorare a supporto di chi dell’integrazione costruisce ogni giorno occupandosi di legalità”.

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